PERCHÉ I VEGETARIANI SONO PIÙ EMPATICI?

Bentornati imprevedibili compagni di viaggio! Settimana scorsa abbiamo scattato un’istantanea a un pensiero, ora prendiamo a riferimento una di queste tecniche di “fotografia della mente”: la RMF. La risonanza magnetica funzionale permette di studiare i tessuti molli quali il cervello e il midollo spinale, possiamo addentrarci nel sempre più piccolo. Andiamo a dare un’occhiata ai neuroni?

Parliamo di neuroni a specchio. Si tratta di una tipologia di neuroni che si attivano quando una persona agisce o quando una persona osserva un’altra che agisce. L’azione e il motivo per cui si agisce sono compresi da questi neuroni, i quali rendono possibile l’imitazione: un classico esempio è il momento di apprendimento di una disciplina motoria. Le ultime scoperte scientifiche vedono questa tipologia di neuroni coinvolti nei sentimenti di empatia e di condivisione di esperienze all’interno di un gruppo di individui. Ecco che entrano in gioco i vegetariani e i vegani, un gruppo ristretto di persone che ha compiuto una ferrea scelta di vita: un’alimentazione che limiti o sottragga del tutto animali e i loro derivati. Ciò è dovuto a un sentimento provato da queste persone verso il concetto di dolore per gli esseri viventi. I vegetariani e i vegani si sentono maggiormente coinvolti rispetto alla gente comune. La prova scientifica di questo sentimento di empatia è l’osservazione di più aree attive nel lobo frontale quando questi individui vedono scene di dolore.

Anche tra vegetariani e vegani esistono delle differenze che delimitano netti confini caratteriali. Quando posti di fronte a una scena di un animale sofferente, i vegetariani attivano il cingolo anteriore, che è uno dei fattori determinanti per un corretto comportamento all’interno della società. Davanti alla stessa scena il cervello dei vegani vede attivarsi il giro frontale inferiore, che frena il libero flusso in fase di apprendimento e di coinvolgimento emotivo.

Siamo tutti uguali, eppure siamo altrettanto diversi. La risposta risiede in ognuno di noi.

“L’empatia per il più piccolo degli animali è una delle più nobili virtù che un uomo può ricevere in dono”. Così scrisse Charles Darwin …

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