UN POTERE TROPPO SPESSO DIMENTICATO: IL POTERE DELL’INCONSCIO

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Abbiate fiducia nel vostro inconscio”. Parola di Milton H. Erickson.

Fedeli compagni di viaggio … Questa settimana parleremo del sistema integrato mente-corpo, ovvero delle capacità della mente umana di modificare, anche temporaneamente, alcuni parametri fisici per raggiungere una condizione di complessivo benessere. Sembra fantascienza? Non proprio, casi di automiglioramento e autoguarigione sono riconosciuti anche dagli enti statali della sanità.

Come è possibile tutto ciò? Partiamo con ordine, seguendo il corso della storia.

Ogni essere umano, nel corso della vita, apprende nozioni e capacità che migliorano la sua attuale condizione d’essere, ma questo non avviene sempre in maniera consapevole, al contrario, la maggior parte delle esperienze sono registrate dalla mente senza accorgersi di questo fatto. Questo è ciò che col linguaggio comune si intende per inconscio.

Accedere all’inconscio, nel corso della storia, è stato visto come un privilegio nelle antiche civiltà egizie, in cui solo i sacerdoti accedevano a uno stato di trance per esplorare il proprio inconscio.

Facendo un salto di qualche millennio sono state sviluppate alcune tecniche per avvicinarsi sempre più all’esplorazione misteriosa dell’inconscio. Il diciannovesimo secolo ha visto lo sviluppo del metodo di Charcot per le paralisi isteriche: i pazienti venivano portati in stato di ipnosi, a questo punto l’ipnotista li suggestiovava imprimendo nella loro mente un’idea durante lo stato alterato di coscienza, nel caso delle paralisi isteriche, l’idea era che la paralisi non c’era più. Gli sviluppi successivi confermarono il limite di tale tecnica, limite della non durabilità di tale idea nell’inconscio dei pazienti, così che la paralisi isterica tornava dopo un tot di tempo.

È solo col modello di Milton-Erickson che l’ipnosi diventa uno strumento, e non la cura, per accedere a uno stato alterato di coscienza in cui si ha la possibilità di accedere a delle risorse di cui non ci si ricorda di disporre.

Molti disagi provengono dal fatto che l’inconscio contiene queste risorse, ma la persona non è consapevole di questo fatto, deve semplicemente ricordare, accedendo in qualche modo al suo inconscio. Solo così potrà realizzarsi pienamente e godere della sua vita.

Nel modello neo-ericksoniano lo stato di trance ipnotica “agevola” l’accesso all’inconscio. Che cos’è la trance ipnotica? È semplicemente uno stato alterato di coscienza in cui l’attenzione della persona sotto ipnosi vede spostare la propria attenzione dall’ambiente esterno all’interno della propria mente, arrivando al distacco con la realtà materiale, di cui molto spesso si percepiscono soprattutto i limiti. Qualcosa di molto simile alla trance sotto ipnosi è lo stato di dormiveglia. La mente umana è capace spontaneamente di entrare in trance, come per il già citato stato di dormiveglia, la capacità di concentrarsi nello studio, ascoltando una melodia, un brano musicale, leggendo un libro, lasciandosi trasportare dalla visione di un film … Questi sono tutti stati in cui l’attività cerebrale si sposta dall’emisfero sinistro, sede dei processi razionali, a quello destro, sede della fantasia e delle capacità creative. Non a caso in stato di trance avviene un susseguirsi di immagini e sensazioni.

In questo stato alterato di coscienza avvengono dei temporanei cambiamenti fisiologici e biochimici: l’abbassamento del battito cardiaco, il ritmo respiratorio più regolare, attività di specifiche onde cerebrali, un generale stato di benessere.

Durante lo stato di trance le dinamiche relazionali sono sbloccate così da poter vivere uno stato di benessere, diventando consapevoli delle proprie capacità. Il paziente in stato di trance è lontano dai condizionamenti, una possibile causa dei conflitti.

La trance ipnotica è vista perciò come uno strumento per arrivare al cambiamento e alla guarigione del disagio psicologico vissuto dal paziente in quel momento. Le difficoltà relative a quel preciso periodo sono superate attraverso le risorse immagazzinate nell’inconscio, a cui il paziente può accedere attraverso l’ipnosi, per arrivare allo stato di trance, lo stato alterato di coscienza.

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