La cucina a Piacenza

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Dopo cinque anni di paziente lavoro di studio e ricerca, il prossimo aprile vedrà finalmente la luce il nuovo libro di Stefano Pronti, intitolato “La cucina a Piacenza in Italia e nei secoli”, che sarà presentato in vista dell’apertura dell’Expo.
Stefano Pronti, piacentino doc, storico e critico d’arte, già direttore dei Musei Civici di Palazzo Farnese e della Biblioteca Comunale Passerini-Landi, in questi anni ha prodotto diversi volumi legati alla storia di Piacenza e del ducato farnesiano-borbonico, tra cui uno uscito nel 2008 , scritto insieme al professor Mario Fregoni e dedicato alla storia e cultura del vino.

“La cucina a Piacenza in Italia e nei secoli”, che parte dall’orizzonte italiano per arrivare a Piacenza, presenta una novità assoluta, che può servire come modello per ogni luogo d’Italia, in quanto i fondi archivistici utilizzati per Piacenza sono esattamente simili a quelli di tutti gli stati preunitari in antico regime, per le affinità dei sistemi giuridici, che più volte si richiamano nella trattazione, dal Piemonte a Napoli: la ricostruzione storica è stata ottenuta con la metodologia della ricerca di documenti originali in archivi pubblici, privati, ecclesiastici e in raccolte di manoscritti di diverse epoche, dal Medioevo all’Ottocento, per cui riemergono per la prima volta peculiarità alimentari e soluzioni culinarie, mai messe in sequenza diacronica, proprio quelle che oggi si chiamano biodiversità e che tuttora costituiscono lo specifico distintivo e l’eccellenza italiana nella cucina nelle declinazioni regionali e locali.
Solo dopo la rivisitazione dei trattati e dei ricettari italiani dal XV al XIX secolo si sono potute scoprire le caratteristiche della cucina piacentina, in cui sono state preservate le radici tradizionali, senza contaminazioni attraverso mode di corte e conformismi, per cui nel percorso secolare si sono seguite quelle ricette locali provenienti da un’ area più vasta, che hanno attecchito con varianti originali in una cucina semplificata e genuina, dialogante soprattutto con le culture lombarda ed emiliana.
I destinatari e i fruitori dell’opera sono non solo i cultori della materia, della disciplina e dell’arte della cucina, compresi i Centri di alta e media formazione, ma più in generale coloro che si interessano delle tradizioni e della cucina come manifestazione della vita quotidiana e come tratto antropologico di un territorio nel tempo. Le attinenze con la cucina lombarda e con quella emiliana, bolognese in particolare, susciteranno interesse in tutti i settori della produzione di beni alimentari come nel settore della cultura storica, in quanto il percorso culinario presenta anche connotazioni lessicali e sopravvivenze linguistiche rimaste nella parlate dialettali emiliana e lombarda.

Stefano Pronti, La cucina a Piacenza e in Italia nei secoli, TIPLECO, Piacenza 2015, pp. 320, colore, formato cm 31×23, € 20.

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