Nati con la valigia

Carnia: sulle orme della grande guerra

Pubblicato il 14- Jul - 2014

Musei transfrontalieri all’aperto e pacchetti storico-escursionistici A Paluzza, fra le montagne friulane della Carnia, si trova l’unica caserma italiana intitolata a una donna, Maria Plozner Mentil. Maria era una delle Portatrici carniche, quelle eroiche donne che nel corso della Prima Guerra Mondiale, a rischio della loro vita, tenevano i collegamenti con le trincee, portando di nascosto ai soldati non solo viveri, ma anche munizioni. Uccisa mentre trasportava armi in prima linea, è stata insignita della Medaglia d’oro dal Presidente della Repubblica. Proprio alle Portatrici carniche è ispirato uno dei pacchetti storico – escursionistici che Carnia Welcome ha ideato in occasione del Centenario della grande Guerra. Dal maggio 1915 al novembre 1917, il Friuli Venezia Giulia fu teatro di scontro tra gli eserciti italiano e austro-ungarico e le Alpi Carniche, che furono fra i luoghi in cui i due schieramenti si fronteggiarono più duramente in un’estenuante guerra di trincea, ancor oggi conservano molti segni di quelle battaglie. In particolare, due cime lungamente contese per la difesa del confine sono oggi musei all’aperto intitolati alla pace che si snodano tra Italia ed Austria, molto curati, con lunghissime trincee, postazioni e camminamenti: ovvero il Museo del Freikofel/Cuelàt e il Museo del Pal Piccolo, ambedue fra Paluzza e Mauthen, in Carinzia. Di facile accesso per tutti, sono raggiungibili con passeggiate che si snodano in paesaggi di grande bellezza, con vista spettacolare sull’arco alpino (la prima di 8,6 km, la seconda di 6 km). A Timau, appena dopo Paluzza l’ultimo paese italiano prima del confine con l’Austria, ancor oggi si parla un dialetto di origine tedesca, a testimonianza di come questo confine sia stato nell’antico passato non solo contrapposizione, ma anche osmosi i popoli. Sui monti che lo circondano (Cresta Verde, Cellon, Pal Piccolo, Freikofel, Pal Grande…) si combattè a lungo e duramente. Nel Museo La Zona Carnia nella Grande Guerra, allestito- come il “gemello “oltreconfine di Kotchach Mauthen- con migliaia di reperti rinvenuti sui campi di battaglia, sono conservati anche importanti documenti inediti e fotografie e, fra i reperti più interessanti, un cannone Skoda calibro 75/13, grossi proiettili d’artiglieria italo-austriaci, ogive, bombarde, decorazioni. Alle Portarici carniche è dedicato il monumento nella piazza principale, mentre il Tempio Ossario custodisce le spoglie di oltre 1700 caduti.

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