VENDICATORI UNITI

avengers rece

Recensire AVENGERS-AGE OF ULTRON mi permette (a seguito anche di un mio post polemico su FB sulla critica ‘ufficiale’ e i suoi preconcetti seguito da molti di voi) di chiarire alcuni punti. È un film d’avventura tratto da un universo popolarissimo che si è guadagnato il suo posto nell’immaginazione popolare sin dagli anni ’60. Merita quindi rispetto anche da chi vorrebbe vedere solo film ‘impegnati’ e pretende di giudicare solo con parametri applicabili a quel genere (che sempre genere è visto che, se vogliamo, film come ‘Mia madre’ giusto per fare un esempio sono zeppi di cliché del filone intimistico-piscologico) . Un film concepito per il divertimento quindi, e come tale devo predispormi alla visione. Un piccolissimo inciso. Non riesco neanche a immagine la soddisfazione di Stan Lee (qui presente in un gustosissimo cameo) di vedere il suo universo fantastico ancora vivo dopo tanti anni e approdato a un altro medium che lo ha valorizzato e interpretato (magari con qualche licenza) ma conservandone tutta la magia. Veniamo (come si diceva nelle riviste tipo Il Cinematografo) allo ‘specifico filmico’. Questo secondo capitolo della corale epopea dei Vendicatori mi è piaciuto soprattutto perché pur essendo narrativamente molto differente dal primo, resta fedele al suo assunto di base che poi è il perno non solo della serie, ma di quasi tutti i racconti d’avventura. Vendicatori uniti! Se la vita ci dimostra ogni giorno quanto poco ci si possa fidare delle amicizie, quanto tenue sia il filo che, nelle difficoltà, tiene uniti nazioni e gruppi, almeno nella fantasia ci sia consentito nel credere nella validità dell’amicizia, dell’agire per il bene comune, di perdonarsi anche gli errori più gravi. Perché come Loki cercava di unire e poi dividere i vendicatori, in questo episodio, se pure già si vedono crepe che porteranno a Civil War, i personaggi hanno una loro funzione in quanto persone. Stark commette un errore che quasi distrugge il mondo, la vedova nera e Banner scoprono qualcosa che forse non conoscevano, occhio di falco si rivela anche umanissimo padre, i potenziati(che per una questione di diritti non si possono chiamare qui Mutanti) prima corrono in una direzione, poi mutano rotta. Lungi dall’essere manichini i Vendicatori ancora una volta comprendono il valore di combattere uniti, non a caso contro una macchina che, per quanto senziente realizza il suo piano creando un esercito meccanico di cloni di se stesso e interpreta la salvezza del mondo con la sua distruzione. Ma ciò che, personalmente, trovo più valido è il racconto, diretto da Joss Wehdon che(con buona pace della frase sprezzante con cui lo liquida il critico del giornale milanese al termine del suo pezzo)è un regista con i fiocchi e conosce perfettamente il mestiere di raccontare, lo dimostrano i suoi lavori passati…che non cito perché credo che chi legge li conosca… si comincia in media res, un attacco nel quale chi avesse la ventura di vedere per la prima volta i Vendicatori può rimanere un po’ confuso.ma anche questo fa parte della logica dei tempi. Da mesi tutta la serie di film è disponibile, a volte a prezzi convenienti, nei video store. E se anche qualcuno si avvicinasse per la prima volta a questo universo, identifica immediatamente personaggi e situazioni, trascinato dal vortice dell’azione. Perché di azione si tratta e come diceva Sergio Leone ( per bocca del Tuco) ‘quando si spara si spara, non di parla’. Poi il ritmo rallenta, le inquadrature si fanno più ravvicinate, intravediamo segni sui visi dei protagonisti. Ma è una pausa breve, necessaria ma non compiaciuta. La narrazione riprende, spettacolare ma sempre con il ritmo giusto. I personaggi si qualificano per ciò che fanno e ciò che dicono. Non una parola di più o una di meno. Non c’è tempo, né necessità per divagare. E tutto porta verso il finale che è catartico, come i classici ci insegnano che dovrebbe essere, eppure lascia intravedere mille strade per il futuro. Lo ammetto non sono un grandissimo fan degli eroi in calzamaglia quindi non conosco molto bene il loro universo narrativo di carta, ma che importa. Lo vedo, lo apprendo attraverso il film. Qui gli eroi più classici lasciano spazio a quelli meno noti, ma sempre sono presenti. E gli incubi, che sono materia e motore di ogni errore o azione eroica, sono a efficaci perché appena accennati. Le visioni indotte dalla strega Scarlett hanno una loro potenza evocativa perché scorrono rapide. Ci sono ma non intralciano la storia che, effetti speciali a parte (tra l’altro ottimi come sempre),si dipana in maniera non banale e non ripetitiva. Almeno per me che, scusate, mi occupo di narrativa popolare da venticinque anni (da una vita vorrei dire)e qualcosa ne capisco. A voi il piacere di scoprire il film e di giudicarlo. Una volta acquistato il biglietto siete i ‘Masters of the Universe’ e il giudizio tocca a voi.

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One Response to VENDICATORI UNITI

  1. CREPASCOLO says:

    Dal punto di vista del fumetto, gli Avengers/I Vendicatori sono una strana bestia: esordio nella seconda metà del 1963 perchè la Casa delle Idee doveva coprire un buco ovvero mantenere la promessa fatta ai lettori del lancio di una nuova testata. L’idea, è noto, consisteva nel creare una Justice League come quella della concorrenza, cioè un team formato da personaggi popolari che già godevano di una testata. Stan The Man Lee ramazzò tutti quelli che al momento erano giovini promesse meno Spider-Man che considerava un solitario ( Daredevil è del 1964 ). Per differenziare gli Avengers dalla Lega Della Giustizia, Lee & Kirby ne fecero una squadra litigarella: si uniscono nel numero uno x combattere Hulk, ma si tratta di un trucco di Loki x far uscire allo scoperto Thor – nel numero due , il cattivone alieno mutaforma Fantasma dello Spazio, sostituendosi ora uno ora all’altro mostra al Golia Verde quanto in realtà gli altri picchiatelli in costume si fidino di lui- nel numero tre Hulk si unisce al Sub Mariner, primo mutante Marvel, contro i restanti Vendicatori, ma i due alleati in realtà si temono e si odiano – nel numero quattro, un gesto d’ira del principe di Atlantide scongela Capitan America che in breve diventerà il guru del team nonchè soldato fuori dal tempo avec complesso x la scomparsa prematura del partner ragazzino Bucky. E così via. Kirby lascia la barca xchè stava già disegnando parecchi altri albi e Lee ha l’idea – a mio parere brillantissima – di sostituire tutti gli elementi della squadra meno Cap con due mutanti – oggi diremmo potenziati – ex terroristi come Quicksilver e Scarlet Witch ed un bricconcello ex artista circense come Occhio di Falco.
    Team leggero – non ci sono dei del tuono o tizi in armatura – e pieno di contraddizioni da esplorare: Pietro Maximoff e Clint Barton vedono Cap come un matusa e vorrebbero scipparne la leadership, Wanda ne è attratta, ma non si rivela e Steve Rogers non è certo un “rattuso” ( siamo in un fumetto x bambini nei sixties dopo tutto ). Roy Thomas prende il posto di Lee, ma il delfino è, parere ancora personale, meno moderno del suo mentore e fa di tutto x ripiazzare Thor e co. nelle pagine di una testata che poteva diventare un serial in anticipo di un paio di decenni. Resta il fatto che si tratta di un albo con una storia + che dignitosa…e un vero pozzo di San Patrizio x la Marvel considerato lo zilione di pellicole uscite fino ad ora , per tacere di quelle che arriveranno ( vedi Ant Man con Paul Rudd e Michael Douglas ).
    Dal punto di vista di chi, come me , legge questi fumetti da 40 anni è interessante notare che i progressi negli effetti speciali hanno reso la stella + fulgida proprio l’Iron Man che è stato per anni un personaggio di seconda linea – un genio ricchissimo , ex produttore di armi, di bell’aspetto e con il solo tallone di achille di un cuore matto non ha l’appeal di un nerd con i poteri di un ragno – e all’inizio dei seventies a rischio chiusura e che le guerre guerreggiate in giro ed il post 11/9/01 hanno fatto di Cap
    ( 1941 ) un personaggio + attuale dei Fantastci Quattro
    ( 1961 ) dalle capacità metaumane troppo irreali e dal mondo sci-fi troppo pop x favorire l’identificazione di un pubblico che attende i prossimi Terminator e Mad Max. So goes life. O come direbbe Crepascolino: Avengess Azembol !!!

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