Wendigo…arrivano cose maledette

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Ginger snaps back fa parte di una trilogia arrivata in Italia con il titolo Licantropia: molto prima di Twilight e con un tasso di sangue e morbosità decisamente superiore. Ma non è questo che ci interessa. Il primo episodio ( che in Italia usciì anche al cinema)è un racconto western-horror del filone che da tempo ritengo debba essere percorso anche da noi. Storie della frontiera del Nord, quindi. Dove l’isolamento, il freddo e la superstizione congiurano con il vento tra gl ialberi per creare nuovi incubi. Se i Wendigo, gli spiriti maledetti, sono un po’ una presenza comune tra tutte le tribù indiane e sono stati più volte evocati in romanzi e racconti l’origine nordamericana dei lupi mannari si trova in numerose saghe narrative e cinematografiche. Ricordo La danza della luna di S.P.Somtow (thailandese) con la tribù degli  indiani mutanti Shugmanitou, giusto per fare un esempio narrativo. In questo caso l’origine del male resta incerta. Due sorelle Ginger e Brigitte(la rossa e la bruna) sono in fuga nel nord estremo, al confine con l’artico. I loro genitori sono morti, mentono se interrogate e non si capisce bene se il patto di sangue che le lega abbia origine in un delitto familiare. Di fatto sono legatissime. Si ritrovano in una foresta degli orrori con una vecchia indiana che, in un campo devastato, le ammonisce di ‘sopprimere il bambino o una ucciderà l’altra’…ma l’avventura è appena cominciata. Tra meticci, luop garou ( da qui l’idea che la maledizione del licantropo sia stata portata dai cacciatori francesi), trapper, inviati della Hudson bay company , tutto contribuisce a creare un’atmosfera di follia intorno alle due sorelle e il fortino assediato dai licantropi è solo un western a tinte più cupe. Film notevole e, soprattutto, spunto per altre fantasie e storie sul folclore indigeno del  Grande Nord.

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