Non perdete tempo con la spazzatura

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Fare il narratore professionista richiede una dedizione totale, anche fuori dall’orario di lavoro.  Ora, visto che è un mestiere che non si fa per guadagno (nel senso che questo il più delle volte basta appena per vivere) è una questione di passione. E di talento che, ammettiamolo, o si ha o non si ha. Però si può coltivare. Per questo il narratore è sempre alla ricerca di spunti, di cose da vedere, da leggere, da consultare.  Guai a chi ritenesse degni solo i propri scritti! Si migliora sempre e solo grazie all’esperienza degli altri. Ecco perchè periodicamente mi entusiasma scoprire un nuovo autore, una tendenza, un argomento che prima ignoravo e da cui posso ‘imparare’ realmente qualcosa. Che debba conoscere il campo specifico in cui mi cimento va da sè, però se uno fa come me  e batte un po’ tutti i campi della narrativa ‘de genere’ non può limitarsi a quello. Non mi pesa, lo faccio per passione e spesso è una bella scusa per comprare e procurarsi ogni genere di film, libri, fumetti, testi di approfondimento. E più vario lo spettro della mia ricerca più è facile che il mio gusto si affini, che mi vengano nuove idee da  mescolare con altre. Anche leggere e vedere prodotti di epoche differenti mi può aiutare a capire come cambia il linguaggio, il modo di trattare un argomento. In pratica mi costruisco un gusto mio che non necessariamente è il migliore perchè io non sono Dio, ma neanche il primo venuto…. Avere un gusto proprio è la migliore assicurazione che possiate stipulare sulla vostra professionalità. Vi abitua a sviluppare strumenti adatti a criticare non solo il vostro lavoro ma anche quello degli altri. Giusto per evitare di trovare tutto ‘eccellente’ per procurarmi consensi o (come ogni tanto leggo) considerare ‘una merda’ quello che scrive un collega solo perchè mi sta antipatico.  La passione a volte è traditrice. Perchè, anche quando siamo presi da una nuova ‘mania’e siamo attirati da tutto quello che viene proposto non deve sfuggire la realtà che , in ogni filone,  c’è del buono e della spazzatura. Purtroppo il tempo è limitato e non c’è cosa più frustrante che perdere tempo con un autore o un prodotto che non hanno valore. Uno spreco  a scapito di cose più interessanti. Ora, se mi accorgo che un autore è un incapace e il suo protagonista è uno stronzo (a meno che ciò non avvenga appositamente ma allora l’autore non è incapace ma abile) , come diceva Ed McBain, chi me lo fa  fare di passare il mio tempo con uno così? E, ovviamente, per decidere come impiegare le vostre energie  è necessario sviluppare strumenti critici e conoscenza adeguati. Magari il vostro giudizio sarà sbagliato ma sarete almeno in grado di argomentare le vostre scelte. Buona caccia , dunque, là fuori è pieno di libri, di film, di fumetti, di musica che aspettano solo voi. Ah, dimenticavo…. trovate il tempo di vivere la vostra vita… anche quello è un aspetto che nessun narratore dovrebbe scordare.

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24 Responses to Non perdete tempo con la spazzatura

  1. Fabio Lotti says:

    Proprio la curiosità, Stefano. Quella vera che ti spinge verso territori inesplorati e che mi ha guidato per tutta la vita. Fedele ad un certo tipo di narrazione ma con infinite scappatelle. Tra l’altro, quando i neuroni erano attivi (e parecchi di più), consigliavo ai miei alunni di leggere anche gli autori “antipatici”, sia per trovarli meno antipatici che per trovare più simpatici gli altri.
    Sulla spazzatura, però, ho da ridire. A me piace ogni tanto leggere qualche scrittore scarpone. Mi fa sentire meglio…:)

    • ilprofessionista says:

      io no, per la veirtà..ho talmente tante cose da leggere…miconcedo qualche film veramente trash, ma alal fien quelli che vedo sino in fondo hanno sempre qualche piccolo pregio. in narrativa come nel cinema non sopporto le opere pretenzioseche tradisconol’incapacità dei loro autori.

  2. andrea-tortellino says:

    Stefano ti quoto in pieno, mi trovi concorde al 110% ! Sviluppare un proprio gusto, creasi dei ‘filtri’ è una delle prime regole della vita, cercare di spaziare il più possibile, nei vari campi dell’arte e della cultura, così da non rimanere sterili dentro e sopratutto perchè la curiosità è il motore che spinge la vita ad essere vissuta pienamente e con energia!

    • ilprofessionista says:

      infatti ogni tanto è utile vedere un film, leggere un libro comletamente fuori dai propri interessi o schemi.Molte ide nuove, magari rapportate al tuo specifico campo nascono così

  3. Lucius Etruscus says:

    Davanti a un librone “di moda”, una volta un mio amico disse «Se ho tempo di leggere quello, allora leggo qualcos’altro». Ed è vero: il tempo è la cosa più preziosa che esista, e sprecarlo con una lettura obbligata perché “giusta” o “di moda” è un vero peccato: se invece lo si fa per curiosità, allora almeno alla fin fine ci si è divertiti ;-)
    La foto che hai messo è da applauso: gli input più disparati a dimostrazione che uno scrittore completo alimenta il proprio gusto con le cose più disparate!
    Che belle le videocassette della Warner, col fodero morbidoso: tielle strette che oggi sono “archeologia video” e valgono un botto! :-P
    Un applauso per l’ultimo libro di Alessandro Barbero, autore che adoro da tempo: non ho il coraggio di affrontare quel volumone, ma di sicuro prima o poi me lo prendo ;-) Fra parentesi, ha raccontato la battaglia di Adrianopoli come un thriller mozzafiato! ^_^

    • ilprofessionista says:

      Ah lucius vedo in te uno spirto affine – come se non lo sapessi .-) – la foto è appunto un imput. Ho trovato quelel videocassette e altre da Bloodbuster e m ison ofiondato. gator…ma da quanto non faceva capolino in Tv? barbero è uno ‘scrittore’ e un grande narratore. Non so se mai scriverò un libro sulla battaglia di Lepanto..ma chissà mai… quantomeno comprendere quel periodo storico può suggerire una sfaccettatura per qualche personaggio odierno, no?

  4. Danilo says:

    Il libro di Barbero è uno dei prossimi che voglio leggere.

  5. Fabio Lotti says:

    Beninteso l’ultima voleva essere una battuta.

  6. Antonio Lusci says:

    Caro Steve, come non essere d’accordo? La curiosità credo sia il talento primario per uno che sceglie di narrare storie, sempre la curiosità ti porta a sperimentare a cercare ispirazioni altrove dai territori conosciuti. La più grande lezione la imparai quando, nella mia prima vita, lavoravo come aiuto regista per certi mostri sacri del genere horror e thriller. Be’, io pensavo che avrei passato giornate intere con queste persone a parlare di film e letteratura horror, invece… mi hanno fatto amare Bergman e le opere di Andy Warhol, Gogol e Scerbanenco, Tarkovskij e la pittura surrealista. Insomma, alla fine ho visto che chi portava sullo schermo sangue e budella nella realtà l’ispirazione la cercava in ben altri luoghi che non fossero necessariamente gli stessi battuti da loro. Questa è la lezione che imparai a vent’anni e da allora smisi di essere “settario” nelle letture e scoprii che tutto ciò che mi emoziona tocca delle corde che, nel momento in cui scrivo, si tramutano nelle suggestioni che intendo raccontare. Come prendere lingotti ( non necessariamente di oro) e liquefarli nelle forme che intendo dargli.

    • ilprofessionista says:

      magnifico intevento Antonio, tra l’altro conferma quel che già sospettavo:dietro l’italica capacità d’ingegnarsi e sì compiacere produttori e pubblico c’era sempre una cultura una capacità di stupirsi per imparare a stupire che un po’, mi auguro, sia passata a noi che abbiamo raccolto, ciascuno nel suo campo, la fiaccola. stammi bene :-)

  7. Fabio Novel says:

    Tra i tanti spunti, mi limito a quotare questo
    “Giusto per evitare di trovare tutto ‘eccellente’ per procurarmi consensi o (come ogni tanto leggo) considerare ‘una merda’ quello che scrive un collega solo perchè mi sta antipatico. ”
    e questo
    “Buona caccia , dunque, là fuori è pieno di libri, di film, di fumetti, di musica che aspettano solo voi. Ah, dimenticavo…. trovate il tempo di vivere la vostra vita… anche quello è un aspetto che nessun narratore dovrebbe scordare”

    • ilprofessionista says:

      Mi sembra , Fabio, che tu abbia compreso esattamente sia il senso che le ‘velate allusioni’ del mio pezzo. Come sempre bravo :-)

  8. Fabio Zanicotti says:

    Seguendo il ragionamento, dovresti leggerti un paio di libri di Ammanniti ;-)

    Mi raccomando riduci i Jess Franco prima che sia troppo tardi !

    A presto.

    • ilprofessionista says:

      su Nicolò ho già dato a suo tempo..basta grazie…
      Jess Franco sta diventando una mania…. ieri serra visione del sublime Mundo cannibal con Al Cliver e Sabrina Siani..visto che sto scrivendo un libro con i cannibal izombie mi pare adatto ehehehe questa è Kultura…del resto se fabrizio Corona si becca 75.000 euro per scrivere u ngiallo io creo quel che cippa mi pare..e sarà un masterpiece :-)

  9. andrea-tortellino says:

    Stavo pensando al tuo post, quandodici che a volte vedi film trash…io a volte mi concedo la visione di qualcuno di questi film, di solito si parla dei film con tomas milian (ciclo del monnezza) oppure se proprio voglio farmi male mi posso buttare in un caschetto d’oro d’annata, con canzoni allegate…è farsi male e ridere insieme!
    ciao

    • ilprofessionista says:

      il concetto di trash in effetti è soggettivo. ci son ofilm popolari considerati spazzatura ma solo perchè erano ‘de genere’ e realzizati con poco. a volte però hanno un’idea,qualcosa che otrna utile. spesso mi capita co ncerti film d’azione marziale anni 80che erano davvero pallosie mal ritmati(peccato capitale per un film d’intrattenimento9 eppure dicevi: qui c’è un soggetto valido sono la scenggiatura e la messa inscena che mancano. comunque inquesti film trash c’è una riserva incredibile di personaggie facce che posson oessere rielaborati

      • ilprofessionista says:

        da tutto ciòche abbiam odetto sopra si evince quindi che il mio concetto di ‘ spazzatura’ forse non è quello che il pensiero comune individua come tale..ma già losapete che sono di buon carattere e ho il mio metro di giudizio gngngngngn :-)

  10. andrea-tortellino says:

    Vero vero, mi ricordo che negli anni 80 si parlava male di molti film, da quelli di pierino a quelli con tomas milian, poi oggi vai a vedere che escono a fascicoli in edicola, vengono chiamati b-movie e li vogliono rivitalizzare, ne estrapolano i constesti per analizzare l’epoca in cui erano girati, fino a rendergli forse il ‘giusto onore’ che potrebbero/dovrebbero meritare… tutto per dire insomma che alla fin fine è sempre il gusto personale, tuo discorso del post, che deve fare riflettere le persone.
    Per me il gusto è fondamentale in tutte le cose della vita, è un’espressione della personalità, in fondo è anche quello che ci differenzia l’uno dall’altro, e che ci rende magari ‘interessanti’ oppure no agli occhi altrui.

    • ilprofessionista says:

      sì, come dicevo a volte è opportuno scindere l’entusiasmo dal reale apprezzamento. Ti faccio un esempio. Nei primi anni 90 riscoprii il cinema di HK nel suo complesso, tanto che, come sai ci ho scritto diversi libri , curato collezioni di vhs e dvd e altro. per me è stato scoprire un mondo che sino ad allora avevo solo sospettato e certamente approfondirlo mi ha dato nuove idee ed energie. in pochi anni ho raccolto credo una delle maggiori videoteche europee di film orientali, non solo marziali ma anche gangster movie, horror, storici e commedie. La passione mi ha spinto a procurarmi TUTTO quello che c’era sul mercato. Ora, adesso mi rendo conto che un buon sessanta per cento in effetti erano prodotti mal fatti e non difendibili. cosa mi insegna tutto questo? a capire il fenomeno in sè e a rendermi conto di quali sono i film buoni da quelli fatti tanto per tirar su qualche dollaro(di HK che sono davvero pochi) :-)

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