bambole a catena

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Il cinema thrilling-horror di Bava chiama Italia L’isola in cui si svolge Cinque bambole per la luna d’agosto(1969) e la baia intorno  a cui  ruotano gli interessi economici di  Reazione a catena(1971) rimandano a  location nostrane  fuori dai tenebrosi canoni del gotico anglosassone. Nel primo caso la struttura rimanda a certi gialli della Christie con i protagonisti bloccati in una località deserta e inaccessibile, perseguitati da un misterioso assassino. E’ sufficiente la presenza di Edwige Fenech per allontanare a suon di poppe l’ombra del Mystery classicoc on l’arsenico e i suoi vecchi merletti… E anche l’apparente motivazione ( il possesso di una formula chimica preziosissima) si stempera nel gioco delle parti tra tradimenti, provocazioni sessuali più o meno devianti e omicidi  efferati. Ancor di più , Reazione a catena si avvicina allo slasher, all’horror più sanguinario, pur conservando una struttura in cui la trama si articola per tasselli perfettamente combacianti. Mario Bava dirige il suo thrilling variando alcuni elementi e riproponendone altri, ma sempre in maniera consapevole. Artigianale certo ma con un piglio originale che verrà spesso imitato anche da registi maggiormente favoriti al botteghino da promozione e circostanze temporali.  Rivedendo  Reazione a catena nella magnifica versione(con traccia solo anglo francese ahimè) pubblicata di recente dalla Carlotta film d’Oltralpe anche alcuni passaggi rimasti criptici in versioni precedenti risultano più comprensibili e il meccanismo  ’a catena’ assume caratteristiche più logiche. Da segnalare presenze inquietanti  quali la cartomante Laura Betti e ibambini della coppia Auger-Pistilli che chiudono il malefico cercho con un colpo di scena raggelante. A questa preziosa edizione tra i vari extra si trovauna vera chicca. 42′ di trasmissione di ‘L’ ospite delle due’ condotta da Luciano Rispoli nel 1975 per la Rai. Partecipano Bava e Rambaldi che mostrano e parlano dei ‘trucchi’ del cinema di quel periodo. Un tuffo nel passato, quando la televisione faceva  ‘anche’ cose intelligenti.

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7 Responses to bambole a catena

  1. Glauco says:

    Essendo nato nel 72 non ho avuto modo di poter apprezzare questo tipo di film se non troppo tardi. Però ricordo che già da piccolino, rimanevo incantato davanti ai titoli… Erano sempre originali, poetici.

    • ilprofessionista says:

      eh anche io pur avento una decian d’anni più di te ero piccolo per questi film… liho reucperati tutti in seguito. all’epoca restavo anche io affascinato dai flani sui giornali…. tra immagini, titoli e pubblicità era un forma d’arte anche quella

      • Glauco says:

        Nel mio piccolo, anche se da grandicello, ho voluto omaggiare quelle pellicole nel booktrailer di un mio racconto. Se sei curioso… il filmato dura circa 3 minuti ^_^

        http://www.youtube.com/watch?v=KQlrEqGWA0E

  2. Pegasus Descending says:

    [OT] Hai ricevuto un Sunshine Award da Pegasus Descending – Passaparola! http://lideablog.wordpress.com/2011/01/17/due-sunshine-award-per-pegasus-descending/

  3. Enzo BodyCold says:

    Ho scoperto Bava da poco aimé e strozzato dalla tecnologia, dagli effetti speciali che una sola scureggia 3D costa 250.000 $ ecc, devo ammettere che ho avuto non qualche difficoltà ad entrare nei meccanismi del cinema “datato”.
    Ma pian piano mi sono ripromesso di riuscirci :)
    giusto per chiarezza è stato proprio il web a farmi conoscere questo regista tanto osannato e quindi ringrazio Stefano per l’ ennessimo promemoria :P

    http://corpifreddi.blogspot.com/2011/01/tripletta-di-voti-per-i-sunshine-award.html
    tiè :)

    • ilprofessionista says:

      anche il cinema ha i suoi ‘classici’ caro Enzo. Congratulazioni per l’award. Avremo modo di parlare e disuctere di noir e affini di persona spero.

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