Nuovo indirizzo

Il blog è spostato in via definitiva su:

http://alberodelpensiero.wordpress.com/

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Il blog si sposta

A partire da domenica 5 febbraio 2012 il blog L’albero del pensiero si sposta. È arrivato il tempo di lasciarlo correre indipendente anche da HotMag, che mi ha dato tante opportunità in questi ultimi tempi. Il desiderio di gestire fino in fondo l’aspetto grafico del blog mi spinge a prendere questa decisione, che spero possiate apprezzare andando a spulciare – nel frattempo – al nuovo indirizzo. Eccolo:

http://alberodelpensiero.wordpress.com/

Indirizzo più lineare, più facile da ricordare. Mi auguro che il nuovo stile minimalista sia di vostro gradimento. Mi sembra tutto molto più ordinato, più comprensibile ed elegante. Rimangono le pagine di questo blog, tranne le copertine e lo spazio che avevo intenzione di dedicare ai racconti altrui. Inoltre, devo solo completare il trasferimento dei collegamenti così da evitare che qualche clic conduca ancora in questo spazio.

Perciò fate passaparola e segnatevi il nuovo indirizzo. L’albero del pensiero vuole crescere.

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Scrivere: da dove?

E la nostra scrittura, da dove nasce?

Da una vita che si è fatta fatica e confronto forzato con sé e il mondo e che la pelle non è più capace di contenere, oppure da uno schema che si segue per esprimere un prodotto vendibile? Legittimo anche quest’ultimo metodo, senza dubbio, e oggi molto diffuso, in particolare nella narrativa fantastica, ma indubbiamente quasi sempre più basso dell’altro.

C’è snobismo in questa affermazione? Qualcuno potrebbe dirlo, ma sono convinto che il vero snobismo sia in chi scrive per uno schema, sia quello della narrativa per ragazzi o quello del dimostrare di essere qualcuno.

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Alcune cose che dice Leavitt

David Leavitt, uno dei più conosciuti scrittori americani, in questa intervista apparsa su Corriere della Sera sostiene alcune cose che mi sembrano interessanti:

- la letteratura italiana recente è invisibile all’estero, perché non viene sostenuta adeguatamente a livello di traduzioni, un problema istituzionale;

- ha riletto le magnifiche opere di Antonio Tabucchi, unico autore di cui parla oltre a Eco (di Tabucchi parla anche Paul Auster in questo video in cui cita alcuni grandi scrittori del nostro Paese [uno scrittore molto buono e ha un respiro internazionale], e a questo punto la domanda sulla posizione di Tabucchi nella nostra narrativa contemporanea è d’obbligo);

- dopo anni di crisi, la fiction è risorta e le Cassandre che la davano per morta sono state sconfitte.

C’è di che meditare.

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La pop-filosofia: cui prodest?

Sul numero 10 de La lettura del Corriere della Sera c’è un articolo di Edoardo Camurri, (intitolato “Il successo della filosofia pop è un bluff”) dedicato (per criticare) alla pop-filosofia, in special modo quella di Regazzoni, obiettivo principale del suo pezzo. Sostiene, in buona sostanza, che

Simone Regazzoni, in Italia il Pop-filosofo più famoso e autore di libri come Pornosofia
(Neri Pozza) e La filosofia di Lost (Ponte alla Grazie), si comporta come l’osservatore
di torinesi: [...] i torinesi hanno infatti bocche da neonati che rimangono piccole pur nella massima dilatazione e, quando sono alle prese con i loro agnolotti, le loro finanziere e per Continue reading

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Geshwa Olers e La porta sbagliata

Un nuovo aggiornamento. Ultimamente il download dei primi tre volumi sta procedendo molto velocemente. Ecco alcuni dati:
- Il viaggio nel Masso Verde, 560 copie, http://www.feedbooks.com/userbook/22293/il-viaggio-nel-masso-verde:

294 pdf
217 ePub
48 Kindle

- La faida dei Logontras, 318 copie, http://www.feedbooks.com/userbook/23070/la-faida-dei-logontras:

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Mahler e la giornata della memoria

Quest’anno voglio ricordare l’olocausto degli Ebrei facendo appello a ciò che accadde al compositore che tra tutti preferisco. Parlo di Gustav Mahler, nato nel 1860 e morto nel 1911. Nato ebreo, si convertì al cattolicesimo al quale si sentiva comunque affine essendo sempre cresciuto in un contesto cattolico. Mahler è il più grande sinfonista dopo Beethoven. Egli prese la forma sinfonica rinnovata e modellata da Beethoven e la trasformò a sua volta, facendola giungere ai massimi livelli espressivi dell’animo e della condizione umana. Ne sviluppò il concetto facendola divenire la pura espressione di una creatura che pur essendo sempre immersa nell’inferno e nella bellezza del creato, agogna all’eterno cui è destinata. Le sue sinfonie si espandevano fino a contenere sei movimenti, Continue reading

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Con che atteggiamento si scrive?

Nel corso di un confronto basato sul bell’articolo di Marco Candida, Quel MacDonald’s di Stephen King, pubblicato sul sito Doppiozero, mi sono interrogato sull’approccio che lo scrittore può avere con la propria scrittura. Nell’articolo, Candida mette in luce come il grande King sia in grado di prendere le distanze da ciò che scrive in modo tale da riuscire a “interpretare” il ruolo di scrittore horror, permettendo in questo modo una strutturazione delle proprie opere su vari strati riconducibili a diverse prospettive della realtà e che, a seconda di come vengono lette, possono offrire letture di forte critica sociale (cui i romanzi di S. King sembrano in effetti particolarmente e acutamente votati). Consiglio vivamente la lettura dell’intero articolo: raramente ne ho letti di così belli sul Re.

Come commento pubblicato in calce al pezzo ho scritto quanto segue:

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E se il problema fosse lo snobismo?

L’anno passato si sono visti sempre più contrapposti critici che esaltano il realismo nel romanzo e critici che aprono alla narrativa fantastica o alla fantasia tout court nella narrazione. È una diatriba che va avanti da decenni ormai, e che deve il suo perché a una serie di fattori che non sto qui a enumerare. Tuttavia, posso mettere in luce la tendenza che ormai tutti conosciamo sul modo che la critica colta adotta nel considerare la letteratura fantastica. La guarda dall’alto in basso, adducendo a motivo improbabile la sua incapacità di raccontare adeguatamente la realtà. Sappiamo bene – soprattutto chi la narrativa fantastica la scrive – come questo sia un preconcetto degno di un’ideologia massacrante di una buona parte del reale esistente, come può esserlo in campo politico e filosofico qualunque altra ideologia.

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La porta sbagliata

Alcune doverose informazioni circa il mio nuovo romanzo horror, La porta sbagliata, da oggi disponibile per l’acquisto presso i rivenditori online. Innanzitutto fa parte di una serie, “Le sette case”, pubblicata da Editrice GDS, i cui sette volumi sono leggibili indipendentemente l’uno dall’altro. Il filo comune è costituito dall’ambientarsi o dal prendere spunto da sette differenti case del paese di Verulengo, in provincia di Verona. Ricordate? Pantheon retico, Commento d’autore, scrittore fantasy assassino… sì, proprio quel paese. Le brutalità del luogo non si sono consumate con quel primo romanzo e nemmeno con il racconto Notte senza uscita, pubblicato di recente da MilanoNera in formato ebook, ma proseguono in altre storie, tra le quali per l’appunto quelle che sono comprese ne Le sette case.

Di cosa tratta il romanzo? Preciso che è un romanzo breve, ma infinitamente lunga sembra Continue reading

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