Si sente la voce al Concorso 8×8

Il volume Si sente la voce si propone di raccogliere i migliori racconti che hanno partecipato al concorso 8×8 nel corso degli anni, dall’edizione del 2009 a quella del 2012. Nonostante i racconti siano presentati alla giuria del premio in forma orale e quindi pensati per questo tipo di divulgazione, anche in versione cartacea mantengono la loro immediatezza, estemporaneità e semplicità. Gli stili sono vari e vanno dal racconto in prima persona a quello che vede protagonisti episodi di vita e il narratore onnisciente di stampo classico, fino ad arrivare ai sogni e alle reminiscenze del passato, magari sfiorando Joyce. I temi che gli scrittori decidono di affrontare suggeriscono stralci di esistenza quotidiana e di problemi comuni a molti: malattia, morte, vecchiaia, rapporti famigliari usurati, memorie dell’infanzia e anche tentativi di rigovernare il mondo per un futuro migliore. Si sente la voce è una raccolta adatta a chiunque voglia riflettere su aspetti della vita moderna in modo concreto e conciso, vista soprattutto la brevità di questi racconti: è difficile infatti che un lettore più o meno curioso non riesca a trovare, in mezzo a questa selezione così vasta, qualcosa di suo gusto. Ci troviamo di fronte a degli esordienti che non hanno la presunzione di volerci insegnare qualcosa, ma sono piuttosto dei compagni di viaggio che ci propongono degli spunti da cui partire per un’analisi più approfondita del reale e delle nostre esistenze. Molti sono i racconti accattivanti contenuti in Si sente la voce, alcuni più “prolissi”, altri esplosivi e dal finale shoccante: in particolare risaltano per stile e ritmo narrativo L’ora è fuggita di Valentina Pattavina, che ha poi avuto successo con La libraia di Orvieto (Fanucci, 2010), I cani adorano i suoi pantaloni di Alessio Torino, poi diventato primo capitolo del suo romanzo Tetano (Minimum Fax, 2011) e anche L’anatra pneumatica di Paolo Piccirillo, componimento breve ma davvero incisivo: a parte quest’ultimo, stupisce la quantità di racconti relativi alle esperienze d’infanzia che sottolineano l’innocenza e l’ingenuità dei bambini di fronte alla morte e ai temi importanti della vita, come in Unità di misura di Mirko Sabatino o Nel silenzio che segue di Chiara Apicella.
La raccolta 8×8 può essere considerata anche un ottimo censimento sul livello che la scrittura offre attualmente per quanto riguarda le nuove leve letterarie. Interessante è anche l’età dei partecipanti, intorno ai 34,2 anni, una media piuttosto alta a sottolineare che la scrittura è una malattia e, come dice la prefazione, “si inizia a scrivere tardi e non si smette più”.
Sempre nella prefazione, dal carattere a tratti scherzoso e divertente, troviamo vari chiarimenti e precisazioni sulla natura di questo progetto, una spiegazione molto interessante sul genere racconto e sulla pratica della scrittura e i punti di vista e le perle di saggezza di autori del calibro di Henry James ed Edith Wharton, che potranno esserci sicuramente d’ispirazione. Troviamo infine in appendice tutte le biografie degli scrittori pubblicati in Si sente la voce: nulla di esaustivo, giusto luogo, data di nascita e alcune informazioni generali, ma comunque ottime per farsi un’idea ancora più precisa della persona che leggiamo di volta in volta.
Anche la fisionomia del volume, realizzato in carta color avorio e con un design molto solare ed essenziale, segue la politica di semplicità che questo libro sprigiona: l’attenzione vuole essere focalizzata soprattutto sui racconti e sugli scrittori e non, come spesso accade, su tutta la struttura che li circonda; in copertina troviamo poi una margherita con il centro che ricorda un microfono, a sottolineare ancora una volta il carattere orale della competizione.
In conclusione Si sente la voce è un prodotto leggero e originale che non si prende sul serio, ma al tempo stesso non si tira mai indietro e sa presentare anche temi scottanti: gli scrittori di 8×8 non hanno paura di mettersi alla prova e si spogliano di tutte le sovrastrutture e gli stratagemmi narrativi; grazie a loro riusciamo a percepire l’essenza della creazione letteraria e anche il talento allo stato grezzo, quando non è ancora stato limato via quel non so che di irresponsabile ed estemporaneo che ogni artista ha all’inizio della sua carriera.

This entry was posted in Libri and tagged , , , , , . Bookmark the permalink.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *