Il pi greco della pasticceria

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La ricetta di oggi è una crostata alla marmellata di mirtilli. Una torta fragrante, genuina e semplice e complessa, una torta dolce e casalinga e acidula e sofisticata come un’adolescente newyorkese al ballo della scuola; con quel giusto equilibrio di ingenuo e sicuro di sé, di familiare e professionale, di duro e tenero, di normale e speciale.

Deve avere un fondo di pasta frolla, la crostata, e poi la marmellata e, sopra, le strisce di pasta ritagliate con la rotella dentellata e disposte sulla superficie circolare in modo da creare dei piccoli rombi uguali, il coperchio bucherellato di una scatola dolcearomatica, una griglia perfetta da cui sporge il vermiglio sugoso e appiccicoso della confettura.

Si deve impastare la frolla, allora; le mani devono essere ben fredde, per non scaldare il burro, non far impazzire la pasta. Si deve lavorare con rapidità, prima le polveri, farina e zucchero e una presa di sale, poi il burro a cubetti. Bisogna far sbriciolare velocemente la pasta, farla cadere sul piano, aggiungere i tuorli, unirli al composto, farne una palla da mettere a riposare in frigo; è perfetta, la frolla, una parte (100 grammi) di farina, mezza di burro, mezza di zucchero, un tuorlo. Si possono aumentare le quantità, ma le dosi sono quelle, sempre uguali come in un’operazione aritmetica; il pi greco della pasticceria. Uno, uno, mezzo, mezzo, farina tuorlo burro zucchero.

Disposta la pasta sul fondo della tortiera, coperta di marmellata, rifinita con le striscioline, messa in forno a 180° per 40 minuti: voilà, la crostata è pronta.

Un dolce ben fatto è un sistema perfetto, un meccanismo ben collaudato che non dà spazio all’errore; anche un buon giallo è così. Allora, quale libro abbinare a questo piatto se non un classico come Nero Wolfe e il caso dei mirtilli? Il monumentale investigatore appassionato di buon cibo e di orchidee, chiamato in aiuto, nel Montana, dal suo aiutante-pungolo Archie Goodwin, spinge il suo zelo fino ad abbandonare la famosa casa di arenaria e la cucina di Fritz Brenner per spostarsi nella magione di Lily Rowan e risolvere l’intricata vicenda. Un giallo vecchio stile, in cui una soluzione precisa come un congegno ad orologeria ed una trama compatta ed asciutta sono impreziosite da dialoghi brillanti e battute fuminee. Un gioiello della produzione matura di Rex Stout.

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