Le origini dell’action italiano

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Può succedere che un personaggio nato da un progetto mai realizzato per la Granata Press diventi protagonista di uno dei serial più apprezzati e longevi di Segretissimo, la collana Mondadori dedicata alla spy-story e al thriller. Si tratta di Chance Renard, alias il Professionista, agente di ventura che non ha dimenticato di avere un cuore, sotto la scorza da duro. Tra missioni impossibili, nemici letali e donne tanto belle quanto pericolose, Chance ha una sola regola: nessuna regola.
È con grande piacere che segnalo che torneranno, a partire da maggio 2012, tutte le avventure del Professionista, a cadenza quadrimestrale. Ristampe, ma anche romanzi inediti. Il primo volume racchiude due romanzi: Le origini e Raid a Kourou. Ma chiedo all’autore di questa fortunata serie di svelarci qualche curiosità.

Ciao Stefano, benvenuto su Scritture barbariche. Come si è evoluto il personaggio di Chance dal ’95 a oggi?

SDM: Sicuramente è diventato più cinico, più adulto. Ha imparato a incassare colpi durissimi e si fa meno scrupoli a renderli. Però resta uno fuori dal branco, uno che ‘ancora ci crede…’

Luoghi esotici, tecniche di combattimento e armi sofisticate: come ti documenti quando ti appresti a scrivere una nuova avventura del Professionista?

SDM: Per la verità attingo moltisismo alla mia esperienza personale di viaggiatore e di praticante di Arti marziali, una storia che dura una vita. Naturalmente meno violenta ed emozionante di quella del Professionista però con qualche emozione. E le emozioni, il modo di guardare le cose e le persone,le donne… sono ciò che conta.

Cosa significa scrivere action oggi in Italia? E cosa ne pensi della nuova frontiera dell’ebook?

SDM: Scrivere Action è ancora un strada difficilissima in Italia dove abbiamo una tradizione differente, più meditativa. L’action è un genere coltivato soprattutto all’estero ed è un peccato perchè in Italia ci sono sempre moltissimi spunti. Per quel che riguarda l’ebook ho sposato la causa dall’inizio anche se ancora da noi, economicamente, per un autore non paga. E’ certamente un modo per far circolare le proprie opere, magari rivedere in giro volumi andati un po’ perduti. C’è molta strada da fare, ma io ho deciso di esserci da principio.

In molti credono che l’action sia un genere prettamente “maschile”, so che le tue storie vantano un folto pubblico di lettrici donne. A cosa pensi sia dovuto?

SDM: Un pregiudizio. I libri si dividono in due categorie: quelli che trasmettono emozioni e quelli che ti lasciano freddo. Poi ovviamente ognuno ha il suo gusto però..

I tuoi progetti futuri? 

SDM: Tantissimi, non sai quanti. Ma sono un po’ scaramantico e ne parleremo al momento in cui si concretizzeranno. Un grazie a te e a quanti ci hanno seguito.

E io ringrazio Stefano di Marino e vi do appuntamento al prossimo post :)

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6 Responses to Le origini dell’action italiano

  1. erni says:

    E anche in questo caso il Professionista è assieme a una donna tanto bella tanto “fatale2 come Barbara Baraldi,complimenti ad entrambi.

  2. Francesco Perizzolo says:

    Barbara che intervista il Prof – per la soddisfazione totale del lettore accanito e appassionato.
    Grazie ad entrambi!!

  3. ilprofessionista says:

    ma grazie Barbara ;-)

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