La vera decadenza

Ogni città è fatta di luoghi cult. Luoghi che se non ci vai non puoi dire di avere veramente visitato la città. A Bologna ce ne sono tanti, imperdibili. Non sto a elencarveli perché adesso mi preme parlare di un posto in particolare. Non si tratta di un monumento o di una trattoria, e neppure di una chiesa o di un museo. si tratta di un locale che da anni raduna gli amanti della musica dark, della notte, del fetish, ma non solo. Sto parlando del Decadence nella sua sede storica in via Riva di Reno, presso il New Millenium. Due venerdì al mese, proprio nella notte di Venere, vampiri e gothic lolita si davano appuntamento insieme ai rappresentanti più disparati del popolo della notte. In fila, pazienti, provenienti da tutta Italia, eccoli superare le tende scure all’ingresso. Il fiume sotterraneo è visibile da una vetrata posta proprio lì, di fianco a una bellissima ragazza vestita di seduzione, lunghe ciglia di ragnatela che sorride: “Benvenuti al Decadence”, dice e la serata comincia.

Al Decandence potevi trovare di tutto: musica, concerti live, ma anche cultura. Ho presentato due volte i miei romanzi alle serate e  ho trovato un pubblico interessato, partecipe. Tra mostre fotografiche e spettacoli di varia natura, questo luogo ha portato a Bologna famosi dj e artisti, maestri del bondage e trasformisti.

Ora, l’Arci non vuole più concedere ai ragazzi del Decadence la licenza per le loro serate. Su facebook è nato un gruppo per far sentire la voce di chi pensa che un locale non possa radunare i mali del mondo e che la vera perversione (e l’ipocrisia, aggiungo) stia altrove. La maggior parte della gente che giudica queste serate non ci ha neppure mai messo piede. Io ci sono stata, ho ballato, ho conosciuto gente, ho parlato di libri e ho assistito incantata agli spettacoli dei maestri bondage, professionisti nel loro settore, capaci di creare la seduzione in un nodo.

Piuttosto che fare ulteriori commenti, lascio un link per chi volesse farsi un’idea sugli articoli apparsi sui quotidiani, compresa un’intervista a Carlo Valentine, l’organizzatore delle serate. E concludo dicendo: la cultura e la poesia si possono trovare ovunque: http://conigliocombattente.wordpress.com/2011/09/22/il-decadence-le-petizioni-la-raccolta-firme-e-la-storia/

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6 Responses to La vera decadenza

  1. Alessio says:

    E’ proprio così…i media “per farsi belli” fanno gara a chi ne spara di più, meglio ancora se vi è una minima attinenza con qualcosa che possa incuriosire la gente…e così si cita il videogioco violento, la musica di Marilyn Manson e in questo caso, il locale vicino casa che fa serate dark… io al decadence ci sono stato e credo che non vi sia pericolo di vita nelle serate promosse lì dentro.

  2. Glauco says:

    Credo che la chiave di tutto sia la Paura… la Paura è l’emozione più forte. Nessuno si sveglia all’improvviso di notte per un “attacco di felicità”, mentre la Paura, mascherata da incubo, è capace di svegliarti.
    E i media campano su questo, fomentano la paura, accendono il fuoco e lo amplificano in maniera esponenziale. Vedi i cani assassini… se un cane morde un bambino, ecco che i media vanno a cercare tutti i casi simili da 10 anni a oggi per dimostrare che i Doberman sono aggressivi, che i cani fanno paura… e intanto vendono copie. E uguale per le “Stragi del sabato sera”, o la delinquenza tutta extracomunitaria (che non è assolutamente vero… come se in Italia non ci fossero delinquenti prima dell’arrivo dei primi immigrati!!), e così anche per il Bondage.
    I media amplificano le vicende… che lo facciano volontariamente o involontariamente è indifferente. L’overdose di informazioni (per lo più sempre negative… mai che un telegiornale apra dicendo, oggi è stata una buona giornata… non è successo niente di grave!), porta automaticamente a sottolineare le negatività… Tre, quattro, telegiornali al giorno che ripetono la storia di una ragazza morta perché praticava il bondage non proprio in sicurezza… il cane che morde la bimba… il rapinatore di colore… e alla fine la gente “normale” (e va virgolettato perché su quel “normale” ci sarebbe da discutere) si spaventa, le autorità devono fare qualcosa altrimenti vengono tacciate per inette e/o incuranti del cittadino… etc etc etc…
    Diventa un circolo a dir poco pericoloso… che porta alla cecità e alla chiusura verso tutto ciò che è ‘diverso’, dove per diverso intendo qualunque cosa non corrisponda a canoni arbitrariamente considerati “normali” (di nuovo virgolette).

    • Barbara says:

      grazie per il tuo intervento, glauco! hai proprio ragione, molte cose partono dalla paura, e la paura è fomentata dalla disinformazione. altro che beata ignoranza!

  3. Barbara says:

    Ciao Zoe, grazie mille per l’intervento! In effetti per un periodo anche per me il Decadence è stata una “seconda casa”, dato che per almeno tre anni non ho perso una serata. È assurdo vederli cacciare dalla sede storica e naturale per insulsi motivi, e ancora di più assistere alla proliferazione di un tale polverone di chiacchiere disinformate e qualunquiste. Quello del Carlino è uno dei tanti esempi. Mi piacerebbe che, invece, questa potesse diventare l’occasione buona per invertire la tendenza, e magari mostrare una volta per tutte la differenza tra perbenismo e persone perbene.

  4. Zoe says:

    Stavo proprio aspettando di sentire la tua voce su questo :)
    Non ho ancora avuto il piacere di partecipare alla serata Decadence, ma conosco tante, davvero tante persone che ne hanno fatto una “seconda casa”, persone che partono da qui, dalla Toscana, ma anche da altri parti d’ Italia. E so cosa si può trovare dentro ad una serata a “tinte goth”. Il problema non è spiegare questo a chi, come noi, ha a suo modo confidenza con questo mondo, ma farlo capire agli altri, a chi non ha mai messo piede a questa serata o ad altre simili. Il problema è far capire quanta spazzatura sia stata scritta dai giornali, che con i loro articoli fuorvianti hanno contribuito ad aumentare l’ ignoranza a proposito dell’ argomento, anzichè far chiarezza (ad esempio http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/2011/09/24/587281-bondage_censuro.shtml). Aumentare l’ ignoranza su questa tematica, rafforza l’ idea che sia giusta quest’ azione, che altro non è che una CENSURA vera e propria di un’ evento che “non sta bene”. Se controllassero meglio quello che viene in tanti altri locali italiani.
    Grazie Barbara per quanto hai scritto, nel tuo modo unico : semplice, diretto, senza “troppi fronzoli”. Hai espresso la voce di tanti, nelle tue parole.

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